Lo schema corporeo

schema corporeo

La riappropriazione del tessuto corporeo permette di ristabilire la connessione tra centro e periferia.

La periferia corporea è rappresentata a livello centrale attraverso i feedback che dall’esterno e dall’interno del nostro corpo concorrono a dare informazioni a livello cerebrale della presenza delle parti del nostro corpo.

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Queste informazioni costruiscono un immagine corporea, che viene chiamata schema corporeo.

Lo schema corporeo è il frutto di informazioni sia dia tipo esterocettivo che enterocettivo.

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Le informazioni di tipo esterocettivo, sono quelle che coinvolgono i recettori sensoriali. Questi organizzano la risposta ambientale e ci informano rispetto a come il contesto relazionale risponde ai nostri stimoli.

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Le informazioni di tipo enterocettivo, invece, sono riferite alle informazioni che provengono dall’interno del nostro corpo.

Il fondamento per un training di intervento che viaggi in questa direzione, risiede nel fatto che le informazioni che concorrono ad ostacolare la presa di coscienza corporea e l’elaborazione dello schema corporeo sono ostacolate dallo stato muscolo-tensivo della periferia corporea e dal grado di tensione emotiva (Scoppa, 2001). Ciò trova conferma in ricerche sperimentali che hanno confermato che il grado di auto-percezione corporea sia inversamente proporzionale al livello di tensione miografica (Ruggieri et al., 1983).

La strutturazione dello schema corporeo è di tipo sensorial-percettiva e motoria.

La sensibilità propriocettiva ed esterocettiva permette di realizzare una sorta di “coscienza soggettiva” della posizione spaziale dell’apparato locomotore e delle sue modalità di funzionamento.

Ciò che ostacola le informazioni che ritornano al sistema nervoso attraverso le vie afferenti (dalla periferia al centro), dunque è lo stato di tensione muscolare periferica.

Il training sull’educazione percettiva periferica non soltanto concorre a rielaborare lo schema corporeo centrale ma attraverso le via efferenti (dal centro alla periferia) concorre a rimodulare lo stato miotensivo della muscolatura che è richiamata ad autocoscienza percettiva.

Questo comporterebbe inoltre il modificarsi degli stati di tensione emotiva che producono un interruzione di segnale.

Tensione emotiva

In altre parole il soggetto seleziona i messaggi sensoriali, concentrando la propria attenzione sulle informazioni utili provenienti dal proprio corpo, dai propri movimenti, dall’ambiente, favorendo l’accesso alle informazioni specifiche desiderate ed attenuando od escludendo le informazioni sensoriali disturbanti o interferenti col processo percettivo in atto (Scoppa, 2001).

L’immersione in questo “bagno sensorial-percettivo” aiuterà il soggetto, dunque, a prendere coscienza delle proprie tensioni muscolari croniche e ad essere padrone del proprio corpo in modo da poter integrare le strategie posturali innovative che vengono apprese durante tutto l’intervento posturale.

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