Depressione e Influenze Posturali

Depressione

Parlare di Depressione negli ultimi anni è diventato importante, vista la notevole diffusione di questo malessere psicologico, ormai riconosciuto a tutti gli effetti come una vera e propria patologia. Non tutti sanno che dalla Depressione possono scaturire una serie di problematiche importanti anche a carico del Sistema Osseo e della Postura: ecco perché è fondamentale conoscere i dettagli di questa problematica e la correlazione con la Rieducazione Posturale.

Cosa è la Depressione?

Un primo elemento fondamentale, prima di vedere lo stretto legame tra la Depressione e la Postura, è comprendere la problematica psicologica che scaturisce in determinati soggetti. Questa è una patologia psichiatrica a tutti gli effetti che sta registrando un numero sempre più elevato di casi; un tempo veniva considerata una condizione di malessere prevalentemente riguardante i soggetti di una certa età, ma oggi le cose sono ben diverse in quanto ci sono molti giovani a soffrirne. Addirittura, sono stati segnalati negli ultimi anni diversi casi tra i bambini, a dimostrazione di quanto si tratti di una problematica trasversale per la società intera che riguarda un’ampia fetta di persone. Non bisogna pensare che la Depressione interessi solo ed esclusivamente la sfera dell’umore di una determinata persona, in quanto ci possono essere influenze negative anche sul corpo, con sintomi fisici alquanto evidenti. Per quel che concerne il manifestarsi della patologia, si parla di una diffusione maggiore tra le donne, rispetto agli uomini: non sembra però esserci una causa effettiva.

Un elemento di non poco conto è che non si tratta di una condizione irreversibile, purché ci sia un supporto psicologico importante, che parta ovviamente da un opportuno approccio familiare. Senza dimenticare che, soprattutto nei casi più seri, potrebbe essere necessario l’ausilio di terapie farmacologiche. Oltre a dover considerare che la Depressione può portare a disturbi Posturali notevoli, ecco perché anche la Rieducazione Posturale può essere un’ottima soluzione per chi soffre di tale disturbo.

Epidemiologia

Oggi la Depressione deve essere considerata a tutti gli effetti una condizione patologica invalidante che è diffusa in tutto il mondo. Addirittura, secondo recenti stime, si parla di quasi 350 milioni di persone che soffrono di questo disturbo. Ed è bene considerare che potrebbe trattarsi di una stima al ribasso in quanto in molti paesi non vi è un vero e proprio riconoscimento come malattia. Studi appositi hanno certificato come ci sia stato un aumento di casi di Depressione del 18% tra il 2005 e il 2015, dimostrando come si tratti di una problematica che merita una certa attenzione e che non va di certo sottovalutata. Considerevole anche la stima di quella che sarà la spesa sanitaria, con la proiezione che nel 2030 sarà la prima causa di spesa. In Italia, al momento, si parla di una situazione altrettanto seria con oltre 3 milioni di persone che ne sono affette, con una prevalenza del 5%, in base a quanto riferito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Va anche considerato che si tratta di una delle prime cause di mortalità, con un tasso che si attesta intorno al 15% a livello globale: questo non è legato solamente ai suicidi causati da questo malessere, ma anche da patologie sistemiche che possono insorgere, tra cui disturbi cardiovascolari e dipendenza da alcol e altre sostanze. Non sembra esserci una particolare età in cui possano svilupparsi i tipici sintomi della depressione, anche se stanno aumentando i casi tra i soggetti tra i 15 e i 19 anni e i 25 e i 29 anni. Le donne sono molto più colpite degli uomini dalla depressione, con un rapporto 2:1, così come per i soggetti single che vengono da relazioni finite male.

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La Depressione che riguarda maggiormente le donne non è certo frutto del caso, in quanto ci sono una serie di cambiamenti a livello ormonale nel corso della vita di una donna fin da quando è giovane. Si pensi, ad esempio, alla Depressione post-partum, una condizione molto frequente e che si verifica per un periodo più o meno breve. Andando a vedere l’epidemiologia della depressione, vi è da prestare una certa attenzione alla popolazione degli anziani, soggetti over 65; si tratta di una fase di vita in cui il pensionamento, oltre a un decadimento cognitivo e una salute che potrebbe iniziare a manifestare qualche acciacco sono fattori che predispongono al malessere psicologico. I numeri sono molto alti di soggetti della terza età che si trovano a dover affrontare una condizione di depressione.

Eziopatogenesi

Andando a vedere quelli che sono i meccanismi alla base della depressione, nel corso del tempo sono state formulate diverse teorie, alcune molto interessanti. Ovviamente, ognuna di esse affonda le proprie basi su studi e analisi effettuate da studiosi appositamente incaricati. Una delle prime ipotesi è quella aminergica della depressione, ossia quella secondo cui il disturbo dell’umore potrebbe essere causato da una carenza di neurotrasmettitori sinaptici, soprattutto dopaminaserotonina e noradrenalina. Queste molecole non sono altro che delle sostanze prodotte nel sistema nervoso e che sono alla base delle variazioni di umore di ogni singola persona. I farmaci antidepressivi oggi più comunemente usati sono quelli che vanno a recuperare la funzionalità sinaptica, e dunque fanno si che ci sia una corretta comunicazione tra i nervi. Oltre a dover comunque parlare di quella che può essere la base ormonale che determina la depressione, e dunque una certa correlazione tra ghiandole, tra cui ipofisiipotalamo e tiroide, giusto per fare qualche esempio, e che determinano un’alterazione della comunicazione tra i nervi, con annessi sbalzi di umore.

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Bisogna anche annoverare quelle che possono essere alcune delle cause della depressione, seppur non si tratti di una patologia di cui è facile comprendere l’origine. Ci sono eventi stressanti e particolarmente emozionanti per determinate persone che possono destabilizzare e creare una sorta di squilibrio permanente nel tempo, seppur non irreversibile, come già detto in precedenza. Potrebbe essere conseguenza di malattie fisiche, difficoltà nei rapporti sociali, cambiamenti di lavorocasa o comunque di vita in generale. Senza dimenticare che può incidere molto la perdita di un caro o la presenza di eventi traumatici dell’infanzia. Nel corso degli anni sono stati svolti numerosi studi per comprendere meglio la Depressione e soprattutto per capire come essa vada affrontata in famiglia per evitare che possa peggiorare. E oggi si tratta di una delle problematiche di cui si parla di più proprio per via della sua notevole diffusione.

I sintomi

Si parla di numerosi sintomi della depressione, a partire da quelli cognitivi, ossia la capacità ridotta di concentrarsi. Ma non solo, in quanto si potrebbe avvertire un senso di malumore costante e una certa tendenza a incolparsi in molte situazioni. Ci sono anche i sintomi affettivi della depressione, con una tristezza quotidiana, anche in situazioni in cui si dovrebbe gioire o comunque sorridere. I pensieri tendono a essere sempre negativi e il pessimismo prende il sopravvento, anche in quei momenti dove non ha senso di essere. I soggetti che soffrono di Depressione avvertono anche meno piacere nello svolgere attività che normalmente provocano divertimento, come hobby. Altro elemento tipico dei soggetti che soffrono di Depressione è quello di avere un appetito notevolmente aumentato o diminuito: molto varia di persona a persona, in quanto ci sono coloro che tendono a mangiare in maniera sregolata, e altri che invece non provano più piacere nel cibo. Tra i sintomi della Depressione può esserci anche una marcata alterazione del sonno, con risvegli notturni e una certa difficoltà nell’addormentarsi. Si ha anche una ridotta capacità di movimento, pur quando si svolge attività fisica, proprio perché il cervello in un certo senso funge da elemento di blocco anche per gli arti. Impossibile poi non parlare dei sintomi fisici della depressione, tra cui dolori muscolari e ossei, ma anche mal di testatachicardia e dolori articolari. In ogni caso, è fondamentale precisare che si tratta di sintomi molto vari e che possono cambiare da persona a persona, anche in base al grado di Depressione in cui ci si trova. Si tratta di una situazione, comunque, che non deve destare preoccupazione qualora sia transitoria: lì dove si notino segnali strani sia per sé stessi, sia per persone che si hanno attorno, è bene non sottovalutare e procedere con un approccio psicologico idoneo che possa garantire un aiuto efficiente.

Terapia

La Depressione richiede una serie di approcci terapeutici molto vari. Non si può certo fare a meno di parlare di quello farmacologico che spesso si incrocia con quello psicoterapico, in maniera tale da garantire una via d’uscita sicura a chi ne è affetto. I farmaci che vengono consigliati per la Depressione devono essere valutati sempre da un medico specialista che deve analizzare attentamente la situazione di ogni soggetto per scegliere quello più idoneo. Molto dipende dalla gravità della situazione, così da poter procedere con la somministrazione di farmaci specifici che potranno avere benefici importanti nei soggetti che cercano una guarigione. Non si può definire con precisione un tempo di guarigione, seppure si possa dire che ci vuole pazienza e costanza per poter uscire da questo tunnel molto complesso. Ci sono gli antidepressivi triciclici che sono indicati per la Depressione lieve e sono utili nel caso dei primi sintomi, aiutando anche a dormire e ad avere un umore migliore. I principi attivi più efficaci in tal senso sono l’amitriptilina, la clomipramina e la nortriptilina. Ci sono poi gli inibitori della ricaptazione della serotonina che vengono preferiti ai precedenti poiché non hanno grossi effetti collaterali. Anche questi rappresentano una prima scelta per una terapia ad hoc contro i primi sintomi della Depressione e si parla di citalopramsertralina e fluoxetina.

Si parla anche degli inibitori della ricaptazione della noradrenalina e dopamina, inibitori della ricaptazione della serotonina e noradrenalina e inibitori della ricaptazione delle monoamminossidasi. Indubbiamente, tra le terapie per la depressione, si parla anche del supporto di uno psicologo, il quale può aiutare la persona ad analizzare con maggiore oggettività sé stesso e scendere nel profondo di quella che può essere una problematica nata nel corso del tempo. E proprio questo è un fattore che può essere decisivo al fine di uscire dal tunnel della depressione, molto utile soprattutto in abbinamento con la terapia farmacologica. Quest’ultima da sola potrebbe rappresentare un’arma a doppio taglio con notevoli effetti collaterali da non sottovalutare, mentre con l’aiuto di uno psicologo si può dialogare e comprendere effettivamente quali siano gli elementi su cui lavorare. Non si può dimenticare che talvolta la Depressione comporta anche dei problemi Posturali, per cui potrebbe essere necessario provvedere a una idonea terapia di Rieducazione Posturale anche per il benessere del fisico.

Il ruolo della Rieducazione Posturale

I soggetti che soffrono di Depressione hanno una Postura che viene definita ipercifotica, ossia quella tipica di chi tende a curvarsi, mantenendo una posizione cadente. Questo proprio perché si ha la tendenza ad abbattersi e a non attivarsi nel fare qualcosa di pratico, preferendo la stasi e il senso di immobilità. Le scapole dei soggetti depressi sono protratte in avanti e il capo è proiettato anteriormente, oltre a dover ricordare che i muscoli del collo sono notevolmente più contratti. Tra le conseguenze della Depressione vi è dunque una Postura scorretta che può portare a infiammazioni delle articolazioni e a carico delle vertebre poiché si tende a rimanere protratti in avanti per più tempo del dovuto. Una problematica altrettanto delicata è quella legata ai muscoli accessori della respirazione che nei soggetti in fase di Depressione funzionano in maniera estremamente ridotta e non in modo corretto. Questo vuol dire che possono andare incontro, anche i muscoli a livello addominale, a infiammazioni e tensioni muscolari importanti, talvolta anche molto fastidiose. Occorre perciò precisare che la Postura di coloro che soffrono di Depressione tende a essere molto spesso scorretta, causando una curvatura della colonna vertebrale che può protrarsi nel tempo. Non bisogna sottovalutare un elemento del genere quando si parla di soggetti giovani, in primis coloro che si trovano in fase di sviluppo, in quanto potrebbero avere problemi a tornare a una condizione migliore. E i dolori possono diventare un problema ricorrente per questi soggetti che così sono più suscettibili di infiammazioni.

Il ruolo della Rieducazione Posturale
Molto spesso si pensa che la Rieducazione Posturale riguardi solo ed esclusivamente quelle persone che sono andate incontro a traumi particolarmente importanti a carico degli arti o della colonna vertebrale. Questo è un pensiero comune, ma errato, in quanto la Rieducazione Posturale è un elemento molto importante per il benessere di tantissime persone che soffrono di depressione: si parla di una serie di esercizi che servono per ristabilire il giusto equilibrio tra le tensioni muscolari e legamentose del corpo. Il che vuol dire che si va ad agire su zone più rigide e che nel tempo possono essere contratte, causando dolori di varia intensità. Il corpo invia dei messaggi silenziosi che non si possono ignorare e che sono spia di un qualcosa che, per certi versi, potrebbe non andare al meglio: la presenza di dolore è un fattore fondamentale da prendere in considerazione.

Molti potrebbero chiedersi quale sia la correlazione con una problematica come la depressione: occorre ricordare che i soggetti depressi, come già detto, tendono a rimanere per più tempo inclinati con la schiena e con la testa in avanti. Mantenendo questo tipo di posizione per tempi più prolungati, le infiammazioni possono diventare quasi all’ordine del giorno e complicarsi sempre più col passare del tempo. Ci si deve sempre rivolgere a personale con competenze in questo campo e che abbia una specializzazione così da effettuare una diagnosi precisa che possa individuare in modo accurato la causa del problema. L’Esercizio Posturale è indicato per tutti coloro i quali avvertono sintomi dolorosi e per chi ha una vita sedentaria, non dedicandosi mai particolarmente all’esercizio fisico, cosa frequente nei soggetti che sono affetti da depressione. Sono tanti i vantaggi della Rieducazione Posturale, a partire innanzitutto dal fatto che questa va a migliorare sia l’elasticità che la tonicità dei muscoli, mediante una serie di tecniche di allungamento. Ecco perché è molto importante che siano dei professionisti a prendersi cura di queste persone che soffrono di disturbi legati alla depressione, così che possano avere muscoli correttamente funzionanti. Anche la forza e la resistenza muscolare saranno decisamente maggiori grazie a questo tipo di approccio terapeutico, così come si possono avere notevoli vantaggi in termini di respirazione. Senza dimenticare che si può gestire al meglio lo stress e avere modo di concentrarsi su ciò che possa far stare bene, senza avere spazio per malumori e per pensieri che possano in qualche modo destabilizzare. Rivolgersi a centri specializzati dà modo di avere a che fare con esperti del settore che sappiano sempre trovare la soluzione più idonea per le necessità di ognuno, senza doversi preoccupare di nulla. Guarire dalla Depressione è possibile, ancor di più tornare in forma e mettere da parte ogni forma di malumore che possa in qualche modo incidere negativamente sul benessere mentale, oltre che su quello fisico.