Artrosi: Prevenzione e Trattamento

Artrosi

La degenerazione delle cartilagini causa una delle più comuni condizioni di disabilità: l’Artrosi, malattia che si manifesta con dolore e rigidità articolare. Il dolore, spesso lancinante, non è l’unico sintomo, anche se è il più importante: ad esso si associa una lenta ma costante deformazione delle articolazioni colpite e una limitazione della funzionalità articolare che può arrivare fino all’immobilità, con conseguente riduzione della propria autonomia. L’identikit dei soggetti più colpiti è: donna con più di 50 anni in post-menopausa.

Convivere con l’Artrosi non è semplice in quanto si tratta di una condizione che, se non trattata adeguatamente, può compromettere la vita quotidiana. Come affrontarla, dunque? Questa nostra guida si propone di rispondere ad alcuni importanti quesiti quali, ad esempio, cos’è l’Artrosi? Come si cura? È possibile prevenirla? Cercheremo inoltre di fornire qualche utile suggerimento pratico riguardante la Rieducazione Posturale.

Cos’è l’Artrosi

L’Artrosi, nota anche come Osteoartrosi o, meno correttamente, Osteoartrite (traduzione del termine inglese osteoarthritis), è una patologia reumatica a carattere cronico causata dal deterioramento della cartilagine, il tessuto connettivo che riveste le estremità delle articolazioni per permettere lo scorrimento tra due superfici ossee.

A causa del progressivo assottigliamento di tale tessuto, le ossa, non più protette dai cuscinetti cartilaginei, tendono ad avvicinarsi e a sfregarsi l’una con l’altra; ciò provoca dolore (che origina anche dallo schiacciamento dei nervi e dall’infiammazione di tendini e legamenti), rigidità e limitazione dei movimenti.

Le sedi più esposte sono le articolazioni che garantiscono sostegno e mobilità, come quelle della colonna vertebrale, soprattutto nei tratti cervicale e lombare, e quelle degli arti inferiori che sostengono il peso del corpo, ovvero le Ginocchia (Gonartrosi) e le Anche (Coxartrosi). Più raramente può interessare le spalle, il polso, le mani, soprattutto alla base del pollice (Rizoartrosi), e i piedi.

È doveroso puntualizzare, per non cadere in un errore molto comune, che l’Artrosi è ben diversa dall’Artrite. Entrambe provocano dolore e rigidità articolare, ma mentre l’Artrite è una malattia infiammatoria di origine autoimmune (determinata, cioè, dall’attacco da parte del sistema immunitario), l’Artrosi si differenzia non solo per la sua natura degenerativa ma anche perché presenta una componente infiammatoria minima.

Epidemiologia

Tra le tante malattie reumatiche che affliggono l’uomo, l’Artrosi è in assoluto quella più comune. Si stima che questa condizione interessi più di 4 milioni di italiani, vale a dire il 7% circa della popolazione, e i numeri sono in crescita. Inoltre, risulta essere la prima malattia invalidante al mondo.

I costi per l’assistenza socio-sanitaria ai malati di Artrosi sono elevati: si calcola infatti che la spesa annua sostenuta dallo Stato si aggiri intorno ai 6,5 miliardi di euro. A questi si aggiungono i costi indiretti legati alla perdita di produttività dei pazienti.

Negli Stati Uniti, i sintomi di Artrosi sono la causa del 10-15% di tutte le visite ambulatoriali e il costo totale per il solo posizionamento di protesi dell’anca e del ginocchio è stimato intorno ai 2 miliardi di dollari.

L’incidenza di questa malattia reumatica aumenta con l’avanzare dell’età; infatti la maggior parte dei soggetti che presentano sintomi articolari ha più di 65 anni. Inoltre, secondo i più recenti dati epidemiologici, prima dei 50 anni l’Artrosi colpisce prevalentemente gli uomini, ma dopo quest’età interessa soprattutto il sesso femminile (60%).

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Anche se a soffrirne sono soprattutto le persone di mezza età e gli anziani, si possono riscontrare segni di Artrosi anche nei giovani che hanno subito traumi (fratture, distorsioni, lesioni dei legamenti o dei menischi, lussazioni), che praticano sport intensamente o che svolgono attività lavorative logoranti.

Eziopatogenesi

Si è sempre detto che l’Artrosi è una condizione dovuta all’usura delle cartilagini articolari. Tuttavia, oggi alcuni ricercatori ritengono che interessi non solo la cartilagine ma tutta l’articolazione, inclusi ossa, legamenti e tendini. Il danno alla cartilagine sarebbe quindi il culmine di questo processo. Ma quali sono le cause dell’Artrosi?

Come ormai sappiamo, si tratta di una malattia degenerativa correlata all’invecchiamento. Con il passare degli anni, infatti, la cartilagine articolare perde spessore, si logora e alla fine si deteriora, facendo emergere l’osso. Non bisogna però confondere l’Artrosi con il fisiologico invecchiamento articolare. In effetti, non tutti gli anziani ne soffrono. Quindi, com’è facile intuire, la predisposizione familiare ad incorrere in questa malattia è accentuata da una serie di fattori di rischio a cui si è maggiormente esposti dopo una certa età.

Possiamo paragonare le articolazioni agli pneumatici dell’automobile, che se non sono perfettamente in asse si consumano di più. Così anche le nostre articolazioni, se non lavorano correttamente, si consumano in maniera anomala.

Anche se il meccanismo che porta all’insorgenza dell’Artrosi è ancora poco conosciuto, si ritiene che all’origine della condizione via sia una combinazione fra predisposizione genetica e fattori ambientali.

Inoltre, quando si parla di Artrosi occorre distinguere tra una forma primitiva, che insorge senza causa apparente e colpisce persone con una predisposizione genetica, e una forma secondaria, correlata a cause riconoscibili come eventi traumatici o microtraumi ripetuti nel tempo.

Fattori di Rischio

Oltre che dall’età avanzata, il rischio di sviluppare l’Artrosi è condizionato da una moltitudine di fattori, in primis il sovrappeso e l’obesità, che mettono a dura prova le articolazioni delle parti colpite. Favoriscono poi la comparsa di questa patologia alcune deformità, come il ginocchio valgo o varo, e una familiarità per la malattia (Artrosi Primaria).

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Tra i fattori di rischio più significativi è importante evidenziare anche l’appartenenza al sesso femminile e la menopausa: con la perdita della fertilità, infatti, la protezione assicurata dagli estrogeni sui tessuti articolari diminuisce, di conseguenza la cartilagine diventa più fragile e meno efficace nell’annullare la frizione durante i movimenti.

Se la familiarità è il principale fattore di rischio dell’Artrosi primaria, nel caso dell’Artrosi secondaria le cause sono attribuibili a particolari attività lavorative, a sport come il calcio, che porta ad usurare precocemente le cartilagini di piedi e ginocchia, e allo stile di vita. L’utilizzo prolungato del mouse, per esempio, può, a lungo andare, favorire l’insorgenza dell’Artrosi del Polso.

Artrosi: attenzione a questi sintomi

Il sintomo che meglio di tutti descrive l’Artrosi è il dolore, che all’inizio è lieve e si presenta in seguito all’uso dell’articolazione colpita, poi, col passare del tempo, diventa sempre più intenso e lo si può avvertire anche mentre si è a riposo. Vero è che il dolore varia e dipende anche dalla soglia di ciascuno, ma con il tempo tende a cronicizzare e in alcune persone può diventare così severo da portare a deformità articolari. A ciò può aggiungersi la formazione di escrescenze dette Osteofiti, e, a livello delle mani, dei cosiddetti Noduli di Heberden e di Bouchard.

Tra le conseguenze del dolore Artrosico si ricordano:

  • Insonnia
  • Depressione
  • Inappetenza
  • Difficoltà a concentrarsi
  • Compromissione delle articolazioni vicine
  • Osteoporosi da immobilità
  • Perdita dell’autonomia

Un altro sintomo tipico dell’Osteoartrosi è la rigidità articolare, che si manifesta soprattutto al risveglio e si attenua nel corso della giornata. Anche la comparsa di scricchiolii durante il movimento (scrosci articolari) potrebbe essere un campanello dall’allarme per l’Artrosi, anche se non si avverte alcun dolore.

Inoltre, questa patologia può esitare in una ridotta capacità dei movimenti, ad esempio zoppia nel caso dell’Artrosi dell’anca e del ginocchio, difficoltà ad alzare il braccio nell’Artrosi della spalla e problemi ad afferrare gli oggetti nell’Artrosi della mano.

Diagnosi

Una volta che il processo Artrosico si è instaurato, si evolve e tende a cronicizzare, per questo è importante diagnosticarlo il prima possibile.

La diagnosi di Artrosi si fa essenzialmente ascoltando il paziente mentre descrive i suoi sintomi e gli eventuali traumi o patologie avute nel passato. Spesso per confermare la diagnosi sono necessari degli esami strumentali (radiografia, TAC, ecografia, risonanza magnetica) che permettano di individuare l’usura delle cartilagini e capire se ci sono alterazioni dell’osso o formazione di osteofiti.

Terapia

Ci addentriamo ora nell’argomento che più interessa le persone che riscontrano segni di questa malattia, ovvero come curare l’Artrosi.

L’Artrosi è una patologia multifattoriale che riconosce più cause, per questo motivo non esiste un protocollo terapeutico gold standard efficace per tutti alla stessa maniera. Per stabilire la terapia più adatta in base alle condizioni specifiche della persona, la visita medica di uno specialista è imprescindibile. In ogni caso, le terapie attualmente disponibili mirano, prima di tutto, ad alleviare i sintomi, soprattutto il dolore, e a rallentare la progressione del danno articolare.

  • Scendendo più nel dettaglio, gli interventi terapeutici possono essere di tipo:
  • farmacologico, per arginare il dolore;
  • riabilitativo, per recuperare la funzionalità perduta;
  • chirurgico, per rimediare ad una situazione compromessa.

Trattamento Non Chirurgico

Farmaci

Partendo dalla terapia farmacologica, i rimedi di scelta sono rappresentati dagli analgesici e dai farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) somministrati per bocca. I FANS sono sicuramente efficaci ma provocano una serie di problemi gastrointestinali, tra cui gastriti e ulcera, perciò vanno assunti con moderazione e per brevi cicli di terapia.

In alcuni casi, è possibile procedere con infiltrazioni di acido ialuronico, mentre l’utilizzo del cortisone è da evitare poiché favorisce l’osteoporosi.

Fisioterapia

Uno degli aspetti più importanti nel percorso di cura dell’Artrosi è eliminare la sedentarietà. È stato infatti dimostrato che l’attività fisica può migliorare i sintomi e quindi la qualità della vita di chi soffre di questa patologia. Ciò avviene perché il movimento ha la capacità di sciogliere le articolazioni, contribuendo a ridurre la rigidità e il dolore articolare. A tal proposito, l’esercizio fisico guidato da un fisioterapista resta la migliore strategia sia nei casi di Artrosi lieve che nel recupero post-operatorio.

La fisioterapia mira a recuperare un armonioso movimento dell’articolazione interessata attraverso esercizi che agiscono su più fronti: potenziamento muscolare, funzionalità articolare, flessibilità.

Per raggiungere tale scopo, il fisioterapista può avvalersi dell’aiuto di alcune terapie strumentali, come la Tens, la Tecarterapia e la Hilterapia.

Trattamento Chirurgico

Quando la malattia si trova in uno stadio molto avanzato, può essere necessario ricorrere all’intervento chirurgico. Le principali opzioni chirurgiche sono rappresentate da:

  • artroscopia;
  • osteotomia;
  • posizionamento di protesi articolari.

Come Prevenire l’Artrosi

Pur essendo una condizione collegata all’invecchiamento, l’Artrosi non è una malattia inevitabile. Per fortuna, alcuni fattori di rischio, come il sovrappeso, il fumo, la sedentarietà e le cattive abitudini Posturali, sono modificabili. Si consiglia quindi di occuparsi di un’adeguata prevenzione agendo sulle cause che favoriscono l’insorgere della malattia.

Artrosi

A tal proposito, secondo il parere unanime della comunità medico-scientifica, basta applicare poche e semplici regole come dedicare almeno 20-30 minuti al giorno al movimento e allo stretching, adottare uno stile di vita sano e seguire un’alimentazione equilibrata ben prima della terza età.

Sono tante le attività che aiutano a prevenire l’insorgere dell’Artrosi e attenuare il dolore una volta che si è presentato. Gli sport più adatti sono quelli che non stressano eccessivamente certe articolazioni a danno di altre, accentuando alterazioni o asimmetrie. Si tratta, solo per citarne alcuni, del nuoto, dello yoga e dello stretching.

Artrosi e alimentazione

Il collegamento non è immediato, ma per prevenire e attenuare i sintomi dell’Artrosi è importante tenere sotto controllo l’alimentazione. Sicuramente una dieta ipocalorica permette di non gravare col peso eccessivo sulle sedi colpite. Attenzione va posta agli alimenti che contengono solanina (melanzane, peperoni, patate, pomodori) in quanto, secondo recenti studi, questa sostanza peggiorerebbe i dolori articolari. A tavola, poi, è consigliabile moderare il consumo di carni rosse poiché i grassi saturi possono infiammare le articolazioni.

Gli alleati più efficaci per prevenire l’Artrosi sono gli alimenti che contengono antiossidanti e omega 3. Inoltre, se assunti nell’ambito di uno stile di vita sano, anche gli integratori possono sostenere il corretto funzionamento delle articolazioni. Contro l’Artrosi, sono indicati quelli che apportano elastina, collagene, glucosamina e acido ialuronico.

La relazione con la Postura

È evidente come alcuni fattori di rischio, quali l’età, il sesso e la predisposizione genetica, non possano essere modificati. Tuttavia, molti casi di Artrosi sono di origine funzionale, il che significa che sono determinati da atteggiamenti Posturali scorretti mantenuti a lungo.

A questo punto è doveroso ricordare che le articolazioni sono un elemento importante del cosiddetto Sistema Posturale, un insieme complesso di recettori che presiede all’equilibrio dell’organismo. Oltre alle articolazioni, ne fanno parte il piede, l’occhio, la pelle, l’orecchio, l’apparato stomatognatico e il sistema nervoso centrale e periferico.

Appare chiaro come la presenza di problemi ad uno qualsiasi di questi livelli crei degli scompensi che il Sistema Posturale cercherà di bilanciare con degli aggiustamenti i quali, a lungo andare, potrebbero causare tutta una serie di disturbi, tra cui, appunto, l’Artrosi.

Infatti, l’entità del carico sulle articolazioni non dipende solo dal peso corporeo, ma anche da aspetti legati alla Postura, quali ad esempio il modo di camminare o di stare seduti davanti al computer.

Pertanto, fare attenzione alla posizione del corpo durante tutto l’arco della giornata è una scelta importante non solo per prevenire l’Artrosi, ma anche per ridurre il carico sulle articolazioni e quindi alleviare il dolore in caso di malattia conclamata.

Il ruolo della Rieducazione Posturale

Chiarito il motivo per cui una Postura scorretta si ripercuote sulle articolazioni, vediamo in che modo la Rieducazione Posturale può essere d’aiuto per prevenire e curare l’Artrosi.

Cominciamo col dire che per un corretto recupero Posturale, è importante affidarsi ad esperti che potranno suggerire un programma dettagliato di esercizi costruito in base alle esigenze dei singoli pazienti, da praticare sia sotto la guida del professionista che tra le mura domestiche.

Il Posturologo dopo un’attenta valutazione delle alterazioni scheletriche del paziente e delle catene muscolari che necessitano di essere trattate, pianificherà il percorso terapeutico più adatto che si compone di una serie di esercizi di rinforzoallungamento e respirazione eseguiti in posizione seduta o in piedi.

Ci sembra infine necessario focalizzare l’attenzione su alcune semplici regole da applicare nella vita quotidiana. Più nel dettaglio, di fondamentale importanza è l’assunzione di una Postura corretta quando si trascorre molto tempo davanti al computer, che sia per motivi di studio, lavoro o svago. A tal proposito, ecco qualche dritta:

  • evitare di arrotondare le spalle per curvarsi sullo stomaco;
  • cambiare spesso posizione e distogliere lo sguardo dallo schermo;
  • sgranchirsi le gambe ogni 20-30 minuti;
  • cercare di allungare i muscoli con piccoli esercizi di stretching;
  • assicurarsi che il monitor sia perpendicolare allo sguardo e la tastiera all’altezza dei gomiti;
  • dotarsi di una sedia ergonomica che assecondi la naturale curvatura della colonna vertebrale;
  • regolare l’altezza della sedia in modo che le ginocchia siano piegate di 90°;
  • poggiare i piedi completamente a terra, servendosi anche di un poggiapiedi;
  • mantenere il busto eretto.