Emicrania e Rigidità Cervicale

Emicrania

Cosa è l’Emicrania

L’Emicrania è una patologia che per lungo tempo è stata sottovalutata da pazienti e medici, ma che in realtà presenta diverse insidie e pertanto non dovrebbe essere trascurata.

Il Mal di Testa infatti è un disturbo assai diffuso nella popolazione e proprio per questo non dovrebbe essere considerato “normale” in quanto fastidioso e, molto spesso, addirittura invalidante nei confronti delle attività quotidiane.

Inoltre, i meccanismi alla base del mal di testa erano totalmente ignorati dal mondo scientifico e quindi si tendeva a curare il sintomo, con un analgesico, senza approfondire circa le cause e i meccanismi patologici.

Ad oggi la ricerca scientifica è avanzata significativamente in questo senso e si possiedono importanti conoscenze in più rispetto al passato, in modo da consentire un approccio più consapevole e mirato alla risoluzione.

Emicrania

Innanzitutto è stata fatta chiarezza sul significato della terminologia:

  • Cefalea: (mal di testa) indica il sintomo, che può derivare da patologie anche molto diverse tra loro, come ad esempio l’influenza o l’insonnia;
  • Eemicrania: che letteralmente significa “metà testa”, indica la sindrome neurologica vera e propria, piuttosto complessa e il più delle volte ciclica.

L’Emicrania è una forma di mal di testa che colpisce una parte del cranio, e che viene percepita come un dolore intenso e pulsante dapprima localizzato e poi diffuso.

L’area interessata può cambiare posizione associandosi spesso a una sensazione pulsatoria piuttosto significativa.

Questa patologia si manifesta con crisi ricorrenti, caratterizzate da una frequenza variabilissima e comprendente pochi episodi all’anno, fino ad arrivare a 3-4 crisi alla settimana.

Tra le varie forme di emicrania, vi è anche il Mal di Testa da Cervicale, una sindrome che ha origine dalle prime vertebre della colonna vertebrale, per poi propagarsi al cranio.

Attacchi del genere possono durare alcune ore per quanto riguarda la fase acuta, e qualche giorno nella fase cronica.

Si tratta di una Cefalea Primaria che colpisce prevalentemente le donne, e che mostra caratteri di ereditarietà confermati dalla famigliarità, sempre presente.

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Le caratteristiche discriminanti delle cefalee tensive sono le seguenti:

  • dolore intenso e pulsante, in grado di ridurre le normali funzioni quotidiane;
  • unilateralità, che coinvolge soltanto un lato della testa;
  • tendenza a peggiorare con il movimento.

Esiste inoltre un’altra distinzione riguardante le cefalee, che possono essere con o senza Aura.

L’Aura, che è un insieme di segnali neurologici, si distingue per l’insorgenza di scotomi scintillanti causati da malfunzionamento dei neuroni corticali: in questi casi l’Emicrania mostra segnali di avvertimento che precedono di circa 30 minuti l’insorgenza del vero e proprio attacco.

Oltre ai Flash Scintillanti (generalmente di forma geometrica), si può sviluppare la perdita della vista in una zona ben definita del campo visivo, oppure il suo completo oscuramento.

Epidemiologia

L’Emicrania è una patologia indubbiamente rilevante sia da un punto di vista numerico, visto che è stato stimato che ne soffre il 12% della popolazione mondiale, in Italia fino a 9 milioni di pazienti, sia dal punto di vista sociale ed economico, in termini di costi per i farmaci, per le indagini diagnostiche, per i giorni lavorativi che vengono persi o per la minore produttività professionale.

Le donne soffrono molto più spesso di Emicrania rispetto agli uomini, con un rapporto che si aggira intorno al 3:1, soprattutto per il legame che sussiste tra questa patologia e l’assetto ormonale.

In prossimità del ciclo mestruale, in concomitanza con il drastico calo di concentrazione ematica degli estrogeni, o anche durante le mestruazioni, infatti, moltissime pazienti riferiscono tale sintomatologia, di entità leggera oppure anche severa.

Le cosiddette Donne Emicraniche inoltre riferiscono, durante i principali cambiamenti ormonali della vita, rappresentati da gravidanza, allattamento e menopausa, frequenti attacchi di mal di testa, oppure, al contrario, la scomparsa totale del sintomo.

Anche la stagione dell’anno può influenzare l’incidenza dell’emicrania, dal momento che il caldo estivo è risaputo che peggiori il mal di testa.

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Il brusco passaggio tra ambienti a diversa temperatura può sicuramente favorire lo sviluppo dell’attacco di emicrania, così come l’esposizione prolungata ai raggi solari.

È interessante evidenziare come esista una correlazione tra Emicrania e Fibromialgia, nel senso che spesso, purtroppo, pazienti affetti da una delle due patologie sviluppano anche l’altra, ad esempio sotto forma di mal di testa da stress, scatenato dalla sintomatologia della fibromialgia.

Eziopatogenesi

Spesso quando si considera l’Emicrania, ci si chiede quale sia esattamente l’origine del dolore, il sintomo più tipico della patologia.

Il meccanismo patogenetico in realtà è piuttosto complesso e ad oggi non è stato compreso completamente, anche se la ricerca ha comunque ampliato le conoscenze in maniera significativa negli ultimi anni.

Il dolore si verifica in quanto viene coinvolto il sistema trigemino-vascolare, ovvero il principale nervo sensitivo che, grazie a numerosissimi recettori, capta i segnali afferenti dal cranio.

Un’anomala attivazione del Nervo Trigemino, quindi, è indubbiamente alla base del mal di testa, da cui consegue un’alterata modulazione del sistema vascolare delle regioni della testa.

Probabilmente tale circuito anomalo viene innescato dall’emissione di una sostanza normalmente presente nelle fibre nervose dell’organismo umano, che viene però liberata in momenti non opportuni e in quantità non fisiologiche.

Si tratta essenzialmente di un neuropeptide, ovvero di una proteina che è in grado di stimolare la sensazione dolorifica nelle sedi in cui si trova, cioè quelle corrispondenti al decorso del nervo trigemino.

Esistono differenze individuali nell’eziopatogenesi dell’emicrania, infatti ci sono pazienti che riferiscono continui e violenti attacchi di cefalea, a fianco di soggetti che ne accusano due o tre nell’arco dell’intera esistenza.

La predisposizione genetica sicuramente è una caratteristica di questa patologia, così come fattori esterni come lo stile di vita (abitudine al consumo di alcolici, abitudine al fumosedentarietàinquinamento, scorretta alimentazione).

Gli stessi elementi oggettivi, ad esempio avere riposato un’ora di meno alla notte, sono in grado di determinare una severa sintomatologia nei cosiddetti “pazienti emicranici”, così come nessuna conseguenza nei pazienti non emicranici.

Esiste una relazione tra le ore di riposo che la persona riesce a consumare durante la notte, e l’incidenza dell’attacco di emicrania, infatti sono state condotte delle ricerche proprio su popolazioni che presentavano queste caratteristiche.

A questo proposito è stato coniato il termine Emicrania da weekend (o “Emicrania da vacanza”), in cui il soggetto, proprio nei giorni in cui riesce a dormire qualche ora di più, accusa il mal di testa.

Tale apparente incongruenza viene spiegata dal fatto che il cervello dei pazienti emicranici fa molta fatica ad adattarsi ai cambiamenti della quotidianità rispetto al cervello di pazienti non emicranici.

Esiste anche un legame con l’alimentazione, dato che i soggetti predisposti a tale problematica dovrebbero eliminare determinati cibi (ad esempio insaccati, vino, formaggio stagionato, frutta secca), per migliorare la propria condizione clinica.

Nel Vino Rosso, ad esempio, sono stati identificati nei solfiti i principali responsabili dell’attacco di emicrania, probabilmente perché implicati nella modulazione dell’equilibrio nervoso e vascolare a carico del trigemino.

Anche il Glutammato di Sodio, un additivo ampiamente utilizzato negli insaccati ma anche in altri alimenti come insaporitore, viene considerato un potenziale nemico di questo disturbo.

L’esposizione prolungata ai Raggi Solari costituisce un fattore di rischio per i pazienti predisposti al mal di testa.

Sintomi

Considerando l’Emicrania, ovvero la sindrome neurologica nel suo insieme, i sintomi possono essere differenti tra loro, sia dal punto di vista della presentazione temporale, sia come manifestazioni di per sé.

L’attacco di Emicrania può essere molto lungo, con un’eventuale fase prodromica, che non compare in tutti i pazienti, in cui si verificano:

  • irritabilità;
  • rallentamento nello svolgimento delle azioni quotidiane;
  • maggiore frequenza dello sbadiglio;
  • fame nervosa.

Il sintomo più tipico della patologia è, evidentemente, il mal di testa, chiamato anche cefalea.

Nell’emicrania, il mal di testa può assumere dei connotati particolari, come ad esempio la predilezione per la metà destra o sinistra del cranio, oppure la collocazione nella regione posteriore dell’occhio, o il ritmo pulsante del dolore.

Il paziente, durante l’attacco di emicrania, non è infrequente che accusi anche nausea e vomito, e insofferenza al movimento, ecco perché preferisce rimanere fermo e rinunciare alle attività professionali.

Anche la fotosensibilità può comparire in maniera più o meno violenta: alcuni soggetti non tollerano la minima fonte luminosa e riescono a stare solamente in stanze totalmente oscurate, con conseguente limitazione, anche in questo caso, nello svolgimento degli impegni quotidiani.

Gli odori intensi rappresentano un potenziale problema nell’individuo con Emicrania in quanto i recettori olfattivi sono direttamente collegati all’encefalo e qualsiasi stimolazione nervosa può far letteralmente precipitare la sintomatologia.

La fase post-dromica è quel lasso di tempo che segue l’attacco di emicrania, in cui il paziente apprezza la riduzione e l’esaurimento del mal di testa ma rimane comunque rallentato nei movimenti e nell’attività mentale, accusa stanchezza e prostrazione che possono durare da poche ore fino a tre giorni.

Emicrania

La sintomatologia dell’Emicrania può protrarsi per diverse ore fino a raggiungere la durata di alcune giornate, diventando, in questi casi, evidentemente invalidante.

L’aura rappresenta una fase che precede l’attacco di emicrania, in cui i pazienti riferiscono deficit neurologici, sensitivi o cognitivi, della durata di qualche ora e, nei casi più gravi, anche di un giorno intero.

Terapia dell’Emicrania

La cura dell’Emicrania, ad oggi, consiste essenzialmente nella riduzione della frequenza degli attacchi e anche della loro intensità e durata.

Purtroppo, un paziente emicranico rimarrà sempre emicranico, ovvero non è possibile rimuovere in via definitiva il problema quando esso è primario, cioè non secondario a fattori eventualmente eliminabili (ad esempio tumori).

Sono disponibili sia farmaci sintomatici che profilattici: il primo gruppo è costituito dai triptani, dei medicinali specifici per l’emicrania, ma anche dal trattamento con la tossina botulinica o con gli anticorpi monoclonali, che riescono a interferire in maniera selettiva con il neuropeptide responsabile dello scompenso del sistema neurovascolare trigeminale.

Il medico, di fronte al paziente emicranico, procede innanzitutto alla visita ambulatoriale, in cui si raccolgono i dati anamnestici e si procede all’esame obiettivo neurologico.

I principali rimedi per il mal di testa episodico, cioè che non si presenta troppo frequentemente, sono semplicemente un analgesico al bisogno, solitamente di tipo FANS (antinfiammatori non steroidei, medicinali di automedicazione che non richiedono ricetta medica).

Nei casi di Emicrania più severa, dal punto di vista di intensità e frequenza, il medico deve capire come personalizzare la terapia, dato che ogni paziente presenta sintomi specifici (ad esempio in alcuni prevale il mal di testa frontale, in altri invece la cefalea a grappolo).

Le Alterazioni della Cervicale

La Cervicalgia è un disturbo estremamente diffuso, anche nella popolazione giovane, in quanto non sempre esso è determinato dall’artrosi, scatenata dall’avvicinamento progressivo tra le vertebre, dipendente dall’età, ma anche da stati di tensione muscolare e articolare, indipendenti dalla degenerazione del tessuto osseo.

La Postura Scorretta rappresenta, ad oggi, la causa più frequente degli attacchi di cervicalgia, in quanto le posizioni “al computer”, “allo smartphone”, o “al tablet” sono quelle più spesso assunte dalla popolazione mondiale, ma anche quelle meno fisiologiche.

I sintomi della cervicalgia sono:
• dolenzia nell’area cervicale, che è la manifestazione più caratteristica di questo disturbo;
• mal di testa, indotto dallo schiacciamento del nervo “grande occipitale”, che si trova alla base dell’osso occipitale e che si dirama in tutto il cranio;
• sensazione di testa pesante e confusa, della durata di giorni fino anche a settimane;
• tempie che pulsano;
• vertigini, in quanto la muscolatura cervicale fa parte del sistema che comunica al cervello la posizione del corpo nello spazio, e, se assume uno stato di eccessiva contrattura, invia informazioni ambigue;
• andatura incerta, soggetta a sbandamenti.

Il ruolo della Rieducazione Posturale

La Ginnastica Posturale è un fondamentale supporto sia terapeutico che preventivo nei confronti dell’Emicrania e della rigidità cervicale, a qualsiasi età del paziente.

Migliorare la Postura significa liberarsi di tensioni a livello di collo e schiena, con conseguente aumento del benessere dell’intero organismo.

Inizialmente il professionista sottopone il paziente a un attento test sul suo corpo, per capire esattamente dove si trovi l’origine del problema e quindi quale sia il punto su cui lavorare maggiormente.

Emicrania

La rieducazione Posturale, infatti, dovrebbe essere il più possibile personalizzata e specifica per il soggetto, dal momento che esistono notevoli differenze individuali, non trascurabili.

Mobilizzare la colonna vertebrale, rappresenta l’inizio di qualsiasi sessione di Ginnastica Posturale, per capire quanto una posizione più dritta venga percepita come “scomoda” dalla persona.

Tale informazione è fondamentale in quanto, più tale atteggiamento appare “forzato”, più sussistono delle tensioni a livello muscolare che fanno assumere una Postura scorretta, che a sua volta può scatenare l’attacco di Emicrania o di rigidità cervicale.

La Rieducazione Posturale è importantissima per la regione cervicale, infatti la Postura non fisiologica è da sola un fattore scatenante la rigidità cervicale e l’emicrania.

La Postura, infatti, è la posizione che il corpo occupa nello spazio ed è il risultato del tono e della tensione dei muscoli che compongono l’organismo.

Tale fondamentale caratteristica è influenzata da vari fattori, che sono:

  • fattori genetici;
  • sedentarietà;
  • fattori di natura psicogena;
  • eventuali traumi subiti;
  • funzionamento dei recettori Posturali.

Questi ultimi sono localizzati a livello di occhio, piede, orecchio interno e articolazione temporo-mandibolare: alterazioni a carico anche di uno solo di tali recettori sono in grado di modificare la Postura dell’intero organismo.

L’obiettivo della Rieducazione Posturale è sempre quello di raggiungere un corretto posizionamento del corpo nello spazio, grazie al giusto grado di contrazione dei muscoli cosiddetti statici, cioè quelli preposti alla stazione eretta.

Migliorare la mobilità delle articolazioni, potenziandone la fluidità, significa infatti apportare benefici a tutte le funzioni organiche, arrivando a mettere in atto una vera e propria prevenzione dei disturbi osteo-articolari, come la rigidità cervicale, ed extra-locomotori, come l’emicrania.

Dal momento che l’Emicrania deriva da uno squilibrio a carico del sistema trigemino-vascolare, infatti, appare evidente come un adeguato riallineamento delle vertebre di tutta la colonna vertebrale in genere, ma della porzione cervicale in particolare, non possa che apportare un beneficio.

È importante sottolineare come tali esercizi debbano essere svolti esclusivamente sotto la guida di un professionista, in quanto anche un solo movimento sbagliato potrebbe vanificare il ciclo globale delle esercitazioni.

I muscoli, i tendini e le articolazioni sono infatti apparati estremamente sensibili a qualsiasi sollecitazione, anche apparentemente di minima entità, in quanto sono meccanismi estremamente raffinati, in cui un piccolo spostamento anche solo di un millimetro può avere conseguenze significative.