Oli Essenziali: Basi Scientifiche e Utilizzo Terapeutico

Oli Essenziali Basi Scientifiche e Utilizzo Terapeutico

Cosa sono gli oli essenziali?

Conosciuti anche come essenze, gli oli essenziali sono dei composti naturali, contraddistinti da un’origine vegetale e da diverse profumazioni. Venivano già impiegati vari millenni fa in Africa, in Cina, in Medio Oriente e in India.

La miscela che costituisce ciascun olio essenziale lo rende unico. Tuttavia, non mancano le caratteristiche comuni.

Nello specifico, in termini chimici, vi sono sempre composti che hanno un basso peso molecolare e una volatilità piuttosto marcato per via del ruolo dei composti bassobollenti. A livello biologico, questi oli aromatici sono sintetizzati ed in seguito vengono raccolti in appositi spazi. Seppur in misura variabile, possiedono un’importante attività anti-microbica.

Quali sono le proprietà degli oli essenziali?

Gli oli essenziali si caratterizzano per diverse proprietà che apportano benefici a vari apparati. Nello specifico, in termini di sistema nervoso centrale, l’aromaterapia dimostra che vi sono diversi oli essenziali in grado di interferire sia con le sensazioni individuali al livello conscio e inconscio sia con lo stato umorale. Fondamentale in tal senso è come vengono percepiti gli aromi delle essenze. Spesso, infatti, questi ultimi riescono a indurre reazioni inconsapevoli di benessere.

La presenza di alcuni composti terpenici negli oli essenziali riesce a stimolare la produzione di succhi gastrici. E ciò migliora il processo digestivo. Notevoli, poi, sono le proprietà antinfiammatorie, antitussive e espettoranti di alcuni oli essenziali, come ad esempio quello di eucalipto. L’apparato respiratorio ne trae di fatto considerevoli benefici.

Basi scientifiche

Chi si avvicina all’universo degli oli essenziali si pone spesso l’interrogativo sull’esistenza di una validazione scientifica. Il loro utilizzo è millenario. Tuttavia, fino a questo momento, il loro potenziale non è stato ancora veramente scoperto. Se in passato, infatti, la loro conoscenza si basava principalmente su esperienze di tipo aneddotico, allo stato attuale delle cose, invece, ci sono stati importanti cambiamenti, dovuti anche ai passi in avanti conseguiti dalla ricerca sugli oli essenziali. Basti pensare, ad esempio, che sono negli ultimi 10 anni sono stati portati a termine più studi che negli ultimi 500 anni.

Pertanto, ogni bottiglia, che contiene un olio essenziale, ospita al suo interno una miscela unica di componente chimici e di composti organici e volatili. La scienza dietro agli oli essenziali prende in esame come questi composti riescano a indurre effetti terapeutici mediante le interazioni chimiche: saperne di più e approfondire svariati aspetti consente ai diretti interessati di comprendere a fondo il funzionamento di queste essenze e le modalità più idonee per un utilizzo quotidiano nell’ottica di un miglioramento del benessere individuale.

Numerosi studi, pertanto, confermano l’importante influenze degli oli essenziali sulla pressione sanguigna, sulla frequenza respiratoria, sul battito cardiaco, sui livelli sierici di cortisolo e su vari parametri fisiologici. In seguito all’inalazione di queste essenze, si registrano effetti molto positivi a livello emotivo e psicologico. Basti pensare che nel trattamento di ansia e depressione, l’aromaterapia sta ricoprendo un ruolo sempre più importante. Lo stesso avviene poi nella gestione delle sindromi dolorose, nel miglioramento della qualità del sonno, nella riduzione dei picchi di stress, nel rafforzamento del sistema immunitario e nel trattamento dei mal di testa.

Utilizzo terapeutico in ambito sportivo e riabilitativo

Gli oli essenziali sono sempre più in uso per lenire i dolori alle articolazioni, per migliorare lo stato generale di salute in seguito a piccoli fastidi come ad esempio contratture, crampi, strappi o distorsioni. Importante è riscaldare i muscoli in modo corretto: si tratta sempre di uno step rilevante, prima di intraprendere ogni sorta di attività fisica, in quanto si prevengono eventuali lesioni e si prepara al meglio la muscolatura a fronte di sforzi. Ragion per cui, l’impiego degli oli essenziali si rivelerà ancora più efficiente, per il semplice motivo che agiranno in condizioni ottimali.

Gli sportivi, pertanto, sono soliti servirsi di queste essenze anche per il risveglio muscolare: è sufficiente preparare una miscela con vari oli essenziali e applicarla facendo una leggera pressione, al fine di risvegliare i muscoli. Conviene sempre iniziare dalle gambe e salire più su, in modo da stimolare la circolazione. Con questo tipo di massaggio, i muscoli sono più reattivi e pronti all’esercizio, perché aumenta la temperatura cutanea.

Altro utilizzo di questi oli aromatici in ambito sportivo è quello attinente all’alleviamento delle fatiche, magari in seguito a una gara a livello agonistico o nel post-allenamento, specie se ad alta intensità. Cosce e polpacci risentono degli sforzi. Perciò, dei delicati massaggi sulle zone interessate e l’applicazione quotidiana di un mix di gocce aiutano a prevenire strappi, stiramenti ed elongazioni.

Dove si trovano gli oli essenziali?

Sono davvero numerose le piante da cui provengono gli oli essenziali. Dapprima vengono prodotti da specifiche cellule, per poi essere rilasciati all’interno o all’esterno di determinate strutture nella pianta. Nel primo caso, gli oli essenziali ricoprono un ruolo di natura allelopatica: il rilascio verso l’interno coinvolge i dotti, gli spazzi schizogeni, le tasche lisigene; nel secondo caso, gli oli essenziali dispongono di proprietà di richiamo davvero uniche nei confronti degli insetti impollinatori.

L’osservazione della pianta consente di capire agli addetti ai lavori dove sono localizzati gli oli essenziali nelle piante: in molti casi, la loro concentrazione è maggiore nelle foglie piuttosto che nei fiori, nei frutti, nelle bucce o nelle radici.

Come viene effettuato il processo di estrazione degli oli essenziali?

Il processo di estrazione delle essenze aromatiche ha origini molto antiche, dato che in passato le si utilizzava in occasione delle cerimonie religiose, nella preparazione di unguenti e di profumi e come rimedi terapeutici tramite fumigazioni di legni aromatici e di resine che causavano sensazioni di euforia o di rilassamento.

Affinché il processo di estrazione di un olio essenziale possa essere effettuato in modo corretto, occorre sapere in quale struttura della pianta è presente. Solo allora sarà possibile optare per la modalità più adeguata. In linea di massima, si predilige l’estrazione dalla pianta fresca e non essiccata.

Nello specifico, la spremitura e la pressatura sono opzioni da considerare quando si estraggono gli oli essenziali dagli agrumi: le bucce vengono immesse all’interno di un torchio, ai fini della fuoriuscita delle essenze.

Lo stesso dicasi per quanto riguarda la punzonatura a freddo, in quanto a essere rotte sono quelle tasche oleifere che contengono l’olio essenziale e collocate all’interno della buccia dei frutti.

La distillazione diretta è un altro processo a essere seriamente preso in considerazione: lo si sceglie nel momento in cui gli oli aromatici vengono estratti anche dalle resine, dalle oleoresine e da tutta una serie di materiali derivati. Le materie prime vengono mescolate con l’acqua all’interno di una caldaia. Una volta raggiunta l’ebollizione di quest’ultima, avviene la fuoriuscita di vapore e il trasporto dell’olio essenziale all’interno di specifici tubi di vetro. Con il raffreddamento del vapore, il passaggio del liquido si conclude all’interno di un vaso di decantazione: l’olio essenziale sarà separato dall’acqua profumata.

L’entfleurage è un metodo meno in voga, perché decisamente dispendioso. Lo si sceglie nel caso in cui la presenza delle essenze risulti particolarmente evidente nei petali dei fiori. Essendo questi ultimi molto delicati, occorre riporli su telai ricoperti di grasso: qui verranno lasciati a riposo per vari giorni in modo da agevolare l’assorbimento dell’olio essenziale contenuto nei fiori da parte del grasso. In seguito, questi petali verranno sostituiti con dei nuovi. A questo punto, il composto viene dapprima riscaldato ed in seguito mischiato a dell’alcool. Poi si passa alla separazione del grasso dall’olio essenziale ancora impregnato di alcool e al suo riscaldamento. L’obiettivo di questo metodo, impiegato per la prima volta dagli antichi Egizi, è quello di far evaporare la parte alcolica, in modo da lasciare solamente l’olio essenziale. Siccome i petali dei fiori che contengono le essenze sono troppo delicati, è bene utilizzare questa metodologia: infatti, a fronte di temperature più elevate, con ogni probabilità il risultato olfattivo finirebbe inevitabilmente per non essere lo stesso.

Conclusioni

Negli ultimi tempi, nelle farmacie, nelle erboristerie, sui portali di e-commerce incentrati sulla vendita di prodotti naturali, è sempre più facile vedere oli essenziali di vario tipo. Se in passato il loro successo era correlato alla mera funzione di profumatore di ambienti, al giorno d’oggi gran parte dei loro apprezzamenti vengono ottenuti in materia di prevenzione e di trattamento di tutta una serie di patologie neurologiche, gastro-intestinali, respiratorie, dermatologiche e infettive.

Di frequente, nell’ambito dell’aromaterapia sottile, si tende a ricorrere agli oli essenziali, al fine di consentire a determinati individui di ritrovare la serenità attraverso il riequilibrio della sfera emozionale e psichica. Tutto ciò si verifica, perché nel momento in cui si annusa il profumo emanato da un essenza, le molecole aromatiche arrivano alla mucosa olfattiva: l’odore e lo stimolo chimico vengono trasformati in impulsi elettrici che raggiungono il cervello. Qui, la piacevole sensazione olfattiva richiamerà emozioni particolarmente belle e piacevoli. L’inalazione, di fatto, si conferma l’applicazione maggiormente immediata. Il motivo di fondo risiede nel fatto che le sole stimolazioni che passano senza filtri all’interno della corteccia cerebrale sono quelle olfattive. Insomma, un profumo è in grado di evocare ricordi indimenticabili ed esperienze vissute in prima persona in maniera molto più evidente ed intensa rispetto a quanto sono in grado di fare un suono o un’immagine.

Per concludere, l’utilizzo consapevole degli oli essenziali riesce a garantire risultati brillanti, dove non sempre le terapie riescono ad avere successo. Vero è che gli oli essenziali assicurano benefici al corpo e alla mente, dimostrandosi un toccasana per la salute. Tuttavia, considerali innocui, perché prodotti al 100% naturali, sarebbe troppo semplicistico: se utilizzati in modo improprio, possono essere deleteri nell’ottica del benessere individuale. Ecco perché è sempre una saggia decisione lasciarsi consigliare da un fitoterapeuta o da un medico.